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Basta! Ci faccio un film. Il cinema di Luciano Emmer (parte seconda)
09 Aprile 2018 - 30 Aprile 2018

 Basta! Ci faccio un film. Il cinema di Luciano Emmer (parte seconda)

  
Prosegue la rassegna curata dalla Cineteca Nazionale dedicata a Luciano Emmer per il centenario dalla nascita (Milano, 19 gennaio 1918 – Roma, 16 settembre 2009). In questa seconda parte oltre ai suoi lungometraggi di finzione (Camilla, Il momento più bello, Una lunga lunga lunga notte d’amore, L’acqua… il fuoco) si è voluto focalizzare l’attenzione sulla sua altrettanto e importantissima attività da documentarista: dagli innovativi documentari d’arte (Il paradiso terrestre, Invenzione della croce, Picasso, Leonardo Da Vinci, Goya…) a quelli etnografici (Paradiso terrestre). A tal proposito è utile rileggersi le parole di Carlo L. Ragghianti: «Accanto a questi film eminentemente scolastici, nei quali la ripresa cinematografica, più spesso, viene adeguata alla documentazione fissa che si usa per mezzo della fotografia o della diapositiva, e nei quali il protagonista diviene il conferenziere, anziché l’opera d’arte, v’è anche un’altra sorta di documentari […]. In questi film il protagonista è il racconto, un racconto interpretato mediante una selezione adeguatamente significante di immagini tratte dalle arti plastiche. […] Di questa specie di documentari mi piace citare, per la loro elevatezza di tono e di tecnica quelli di Luciano Emmer […]. Di questi film è stato detto che “ricostituiscono nel tempo le vicende di un dramma sviluppato pittoricamente nello spazio”, con felice definizione, presuppongono peraltro, com’è evidente, che il proprio e peculiare della rappresentazione artistica consista, appunto, in una narrazione, in un dramma che la sensibilità del regista ricostruisce e presenta attraverso quegli elementi delle figurazioni che alla sua sensibilità sembrino più adatti e suggestivi allo scopo».
 
 
lunedì 9
ore 15.00 Una lunga lunga lunga notte d’amore di Luciano Emmer (2000, 98′)
«Già in Domenica d’agosto il regista manifestava una predilezione per i caratteri femminili, non frequente nel cinema italiano, che trova conferma a distanza di cinquant’anni. Ma se il suo esordio nella regia non era esente da pessimismo, ora pare che le cose vadano decisamente peggio. Pur assumendo il ruolo di un testimone silenzioso, mai ostile, Emmer guarda i personaggi senza molte illusioni: i rapporti fra i due sessi sono sottili, fragili, sempre a rischio di spezzarsi e svanire. Ironicamente, solo una coppia canina fugge verso un avvenire promettente con la complicità di un esasperato padrone di cui vediamo soltanto i piedi. Nelle brevi storie d’amore raccontate dal regista ottuagenario c’è ancora abbastanza tenerezza: ma ci sono anche un’amarezza e una disillusione, che lasciano in bocca un sapore acre» (Nepoti).
 
ore 17.00 L’acqua… il fuoco di Luciano Emmer (2003, 94′)
Il film è la storia di tre donne. Stefania, abbandonata dal marito per un’altra, vive da sola e per guadagnarsi da vivere batte al computer copioni televisivi finché un giorno decide di “voltare pagina”. Elena tenta il suicidio gettandosi nella Senna, ma viene tratta in salvo da Bernard, un clochard che prima cerca di rianimarla, poi la porta al pronto soccorso. Elena e Bernard si incontreranno di nuovo. Stella cerca di mettere il suo compagno David, completamente ubriaco, in condizione di esibirsi come Diabolique il Mangiafuoco, al piccolo Cirque Etoile. Durante l’esibizione però qualcosa va male e David viene ricoverato all’ospedale. Stella è sempre al suo fianco… « Il regista milanese ottantacinquenne Luciano Emmer offre a Sabrina Ferilli l’occasione sempre magnifica per un’attrice di tre interpretazioni che sono state assai apprezzate alla Mostra del cinema di Venezia, dove L’acqua … il fuoco è stato presentato fuori concorso come “evento particolare” » (Tornabuoni). Premio Pasinetti a Luciano Emmer.
 
lunedì 16
ore 15.00 Camilla di Luciano Emmer (1954, 84′)

«Domestica di mezza età, campagnola semplice e buona, fa da spettatrice in una famiglia borghese gretta e in crisi. Sceneggiato con maestria da Ennio Flaiano e Rodolfo Sònego, è un film intimista, giocato sulle mezze tinte, curato nei particolari, azzeccato nelle psicologie e nella descrizione di un ambiente. Tra i migliori di Emmer» (Morandini). Con Gabriele Ferzetti, Luciana Angiolillo, Franco Fabrizi.
 
ore 17.00 Il momento più bello di Luciano Emmer (1957, 89′)
Pietro, medico ostetrico dell’ospedale San Camillo di Roma, crede fermamente nel metodo del parto indolore e, sebbene tra i colleghi e le pazienti ci sia molto scetticismo, cerca di applicarlo nel suo reparto. Con Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Marisa Merlini, Ernesto Calindri, Riccardo Garrone, Memmo Carotenuto, Bice Valori.
 
lunedì 23
ore 15.30 Sulle orme di Verdi di Luciano Emmer (1947, 9′)

Viaggio in una giornata a Roncole di Busseto, paese natale di Verdi, ricercando le tracce della personalità dell’artista.
 
a seguire Bianco pascoli di Luciano Emmer (1947, 12′)
Stupendo poemetto pascoliano, un percorso attraverso i cimiteri di guerra alleati. Scogliere incantate, paesaggi sereni. Film “di guerra” a battaglie finite, dove le corse improvvise dei bambini a abbracciare e vivificare le croci, a negarle e oltrepassarle correndo verso la macchina da presa, sono ancor più emanazione fantomatica dei morti irriconciliati che speranza di pace.
 
a seguire Destino d’amore ovvero piccolo mondo al platino di Luciano Emmer (1943, 14′)
Una storia d’amore raccontata con le cartoline illustrate “al platino”.
 
a seguire Incontrare Picasso di Luciano Emmer (2000, 44′)
Riedizione del documentario Picasso (1953) girato in occasione della prima esposizione delle opere di Picasso, realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia, in occasione del restauro della pellicola.
 
ore 17.00 Leonardo Da Vinci di Luciano Emmer (1952, 48′)
Film d’arte a colori diviso in tre parti: la prima racconta la vita di Leonardo attraverso le immagini dei luoghi in cui visse, la seconda è dedicata ai suoi quaderni di lavoro e ai diari, la terza riprende opere come L’Annunciazione, La Vergine delle rocce, La Gioconda e Il cenacolo. Vincitore del Leone d’Oro per il documentario a Venezia. «Esplorai l’uomo Leonardo Da Vinci, scoprendone la straordinaria curiosità. …. Oggi avrei voglia di rifarlo a modo mio, estrapolando solo quello che è l’autentico contenuto che interessava a me: la ricerca continua da parte di Leonardo delle possibilità date all’uomo di portare oltre ogni limite i confini della conoscenza» (Emmer).
 
a seguire Racconto di un affresco di Luciano Emmer, Enrico Gras (1941, 11′)
La storia di Cristo, dalla nascita alla resurrezione, raccontata attraverso le fotografie Alinari degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni.

a seguire Il cantico delle creature di Luciano Emmer, Enrico Gras, Tatiana Grauding (1943, 12′)
Girato sugli affreschi di Giotto ad Assisi, il documentario narra la vita di San Francesco. Come nel Giotto precedente, la storia è accompagnata dal commento musicale che drammatizza l’immagine. L’unica voce fuori campo legge le Laudi dando al racconto un tocco poetico. Il documentario non ebbe una distribuzione adeguata e ciò, probabilmente, perché non rieditato come i precedenti.
 

a seguire Invenzione della croce di Luciano Emmer, Enrico Gras (1949, 10′)
Diciottesimo documentario della serie dedicata alla pittura Le parole dipinte. «In questa interpretazione sul filo del racconto della leggenda apocrifa nasce anche una comprensione della natura ritmica e contemporaneamente lirica di Piero della Francesca. Questo è evidente in alcuni modi di presentazione della pittura, come quella delle teste nell’Annunciazione, oppure la ripresa apparentemente fuori tema dell’architettura nella prova delle tre croci, che interrompe il parlato e ci fa vedere la struttura ritmica delle immagini, della quale il marmo è la chiave. Siamo probabilmente in bilico tra l’occhio che ricrea e l’occhio che interroga» (Calca).
 
a seguire Goya (La festa di S. Isidoro) di Luciano Emmer (1950, 8′)
La festa di Sant’Isidoro a Madrid, la corrida, l’ingresso in città delle truppe napoleoniche nelle opere di Goya. Immagini disegnate da Francisco Goya, dalle illustrazioni ai dipinti, commentate dalla chitarra di Andrés Segovia e da alcune rapide e incisive didascalie. Scene di festa e scene di morte, come nella miglior tradizione di Goya, con un inserto centrale sulla corrida, che racchiude entrambe le situazioni in un solo contesto.
  
lunedì 30 aprile
ore 15.00 Il paradiso terrestre di Luciano Emmer, Enrico Gras, Tatiana Grauding (1940, 11′)

Primo amore cinematografico di Luciano Emmer fu il documentario d’arte, di cui rimane tuttora uno dei maestri più apprezzati a livello internazionale. La selezione presentata si focalizza sui celebri omaggi a due artisti simbolo della Spagna, ma comprende anche il prezioso Paradiso Terrestre, dedicato all’opera di Bosch esposta ancora oggi al Prado di Madrid. «Allora con Bosch, come oggi con Goya» sostiene il regista «mi sono rinchiuso a colloquio con i due pittori e isolato dal resto del mondo, per chiedere attraverso di loro cosa stava succedendo e perché stava succedendo, per rendere fattivi con un’opera sia pure modesta il mio amore per la vita e la profonda solidarietà che provo per i miei simili».
 
a seguire Paradiso terrestre di Luciano Emmer (1957, 81′)
Documentario realizzato con il montaggio di materiali girati nel corso di diverse spedizioni in luoghi lontani ed incontaminati. Lo scopo dichiarato è quello di rintracciare gli ultimi “angoli” della terra dove ancora esiste una perfetta comunione tra natura ed essere umano: dove esiste felicità assoluta, il “paradiso terrestre”. La larghezza dei mezzi e la vasta disponibilità di scelta ha permesso di comporre una rassegna esauriente, dal punto di vista illustrativo, di queste terre non ancora sfiorate dalla civiltà.
 
ore 17.00 L’allegra primavera di Luciano Emmer, Enrico Gras (1948, 9′)
Nelle raffinate allegorie delle opere di Botticelli, si osserva un universo in cui misticismo e paganesimo si incontrano
 
a seguire Le flame del paradis di Luciano Emmer (2006, 95′)
«Da un progetto tarato produttivamente sulla Provincia autonoma di Trento, Luciano Emmer tira fuori il suo nuovo lungometraggio, Le flame del paradis […] storia di femminilità e vita naturale strappata alle cronache del ‘600, che parlano di un caso di presunta stregoneria di cui fu vittima una contadinella della Valle del Non, accusata dai compaesani di essere una strega e arsa viva sul rogo, dopo il solito processo basato su superstizione, ignoranza e paura. Storia nota, sulla quale Luciano Emmer riflette in chiave eminentemente figurativa, tralasciando di approfondire i ben noti argomenti storici legati al fenomeno delle streghe, e puntando piuttosto su un istinto che lo porta a ricostruire visivamente la vicenda. Il testo recitato strettamente in dialetto risponde all’esigenza di rievocare un’epoca sulla quale lo sguardo del regista si adagia tenendosi in bilico tra il peso gotico degli interni, che incombono e trattengono le figure, e il senso naturalistico di un ambiente che libera i sentimenti e lo sguardo. Emmer compone ogni inquadratura con una sapienza antica che proviene dalla sua lunga frequentazione della storia dell’arte, ma che riecheggia anche di una certa tradizione cinematografica italiana, cui fa riferimento esplicito anche la colonna sonora di Stelvio Cipriani» (Causo).
 
Date di programmazione