
Il Centro Sperimentale di Cinematografia presenta un nuovo dossier dedicato a “Esterina” di Carlo Lizzani nella versione restaurata dal CSC-Cineteca Nazionale
«È uno dei film a cui sono più legata: perché era bello, perché il mio era un personaggio unico»
(Carla Gravina su “Esterina” )
SFOGLIA GRATUITAMENTE IL DOSSIER
Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha realizzato un nuovo dossier dedicato al restauro di “Esterina” (1959) di Carlo Lizzani, realizzato nel 2025 dal CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con l’avente diritto Compass Film.
Il progetto, a cura dell’autrice Caterina Taricano, contiene alcuni testi esclusivi tra cui l’intervista di Mario Sesti alla protagonista del film, Carla Gravina, la qualeha raccontato di come Carlo Lizzani e tutti i registi con cui ha lavorato(tra cui Monicelli e Germi) la abbiano fatta crescere. «(…) E il cinema era così forte, così totalizzante come esperienza: era un mondo che ti prendeva completamente e ha saputo tirar fuori da me, forse, una donna che io non sapevo assolutamente di essere».
Osserva Caterina Taricano nell’introduzione del dossier: « (…) l’Italia del dopoguerra, in questo road movie che parte da Torino e arriva a Livorno in effetti, per quanto abbia quasi la forma di una fiaba (Il personaggio di Esterina è una sorta di Gelsomina felliniana ma anche figlia del mondo, ingenua sognatrice come il piccolo Totò di Miracolo a Milano) squarcia spesso il velo della commedia per mostrarci un Paese ancora arretrato, povero, impietosamente incline allo sfruttamento di chi ha meno possibilità (in questo senso molto significativo è l’incontro di Esterina con la ricca signora del bar, un’adescatrice di giovani donne da iniziare alla prostituzione all’alba del grande cambiamento apportato solo l’anno prima dalla Legge Merlin). Ma questa Italia, che si lascia alle spalle macerie materiali e morali è anche l’Italia della ricostruzione, che guarda al futuro e sogna davanti al festival delle canzonette, quel Sanremo che solo l’anno prima aveva incoronato Domenico Modugno con la sua ‘Nel blu dipinto di blu.’ Al tempo del film il cantante si divideva ancora fra la carriera teatrale, quella cinematografica - si era diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia - e quella musicale, ma Lizzani è evidentemente molto più interessato alle sue doti recitative che a quelle canore, visto che lo utilizza (nel film “Esterina”, n.d.r.) esclusivamente come attore, ben lontano dai cliché dei film musicali(…)».
Tra le testimonianze del dossier firmate da personalità di rilievo del mondo della cultura e dello spettacolo - denominate “istantanee” – è presente il saggio di Steve Della Casa(Conservatore del CSC-Cineteca Nazionale) relativo alla lavorazione torinese di “Esterina” e del legame di Lizzani con il territorio presente all’inizio del film, nella periferia a nord di Torino; e inoltre i saggi dei docenti e critici cinematografici Rocco Moccagatta, Giulia Muggeo e Fabio Melelli.
Tra i contenuti, sono disponibili come sempre le preziose note di restauro a cura di Sergio Bruno (Responsabile Area Preservazione e restauro del CSC) e la raccolta delle “posizioni critiche” inerenti al film a cura di Maria Coletti (Area Diffusione culturale del CSC-Cineteca Nazionale).
Lo strumento critico dei “Quaderni dei restauri”, ideato da Mario Sesti, è nato con l’obiettivo di accompagnare e promuovere i restauri inediti del CSC-Cineteca Nazionale. Nel caso di “Esterina” di C. Lizzani, la presentazione del restauro avverrà nell’ambito della 29° edizione de Il Cinema Ritrovato Festival, in anteprima mondiale; la première si svolgerà al cinema Arlecchino di Bologna, il 25 giugno alle 16.30, alla presenza di Steve Della Casa e di Sergio Bruno.
Il restauro in 4k di “Esterina” è stato curato dal CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Compass Film S.r.l. che ha messo a disposizione i negativi scena e colonna originali. Tutte le lavorazioni sono state effettuate presso il Digital Lab della Cineteca Nazionale.
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