Direttore artistico Maurizio Millenotti
Assistenti Giovanna Arena e Virginia Gentili
Le fasi fondamentali del corso di Costume sono la progettazione, i laboratori di taglio e i seminari di trucco e acconciatura.
Durante il primo anno agli allievi si concentrano sulla progettazione, che prevede lo studio di un determinato periodo storico attraverso delle lezioni di Storia del costume e di Documentazione iconografica. Una volta acquisita la capacità di “leggere” un’immagine di un dato periodo, si passa allo studio di una sceneggiatura ambientata nella stessa fase storica: l’analisi dei personaggi, lo studio del testo e delle scene, del ceto sociale e del luogo di riferimento, permettono la realizzazione dei bozzetti per i personaggi. Il disegno diventa fondamentale sia per la comprensione del periodo storico, sia per la progettazione dei personaggi e dei costumi, nonché grande veicolo di dialogo con il regista. Nell’ultima fase dell’anno, dopo aver svolto le lezioni di Istituzioni di costume, in cui viene illustrato il lavoro che precede il set (organizzazione del reparto, collaborazione con i fornitori, rapporto con gli interpreti e lavoro con il regista), gli allievi affrontano i loro primi cortometraggi.
Nel corso del secondo anno, viene proposto un secondo tema storico. Oltre ad affrontare tutti i passaggi di studio del periodo, gli allievi si approcciano con i fornitori e comprendono come funziona la fase di noleggio e le incredibili possibilità di collaborazione con sartorie, calzaturifici, parruccherie, attrezzerie. Grande importanza riveste il seminario di taglio storico, durante il quale gli allievi hanno la possibilità di “creare” con le proprie mani le forme e i capi studiati in fase di progettazione, imparando a riconoscere i tessuti delle varie epoche, a comprendere le sottostrutture femminili, a riconoscere le potenzialità dei fisici e la vestibilità dei capi, nonché le differenze che intercorrono tra le tecniche del cucito di un periodo storico e quelle di un altro. Questa fase è seguita dal seminario di trucco e acconciatura. Gli allievi costumisti hanno quindi la possibilità di interagire con gli allievi del corso di recitazione dando forma a un proprio progetto, seguendo meticolosamente tutte le fasi della realizzazione. I cicli di cortometraggi del secondo anno consentono agli allievi di mettere in pratica tutte le nozioni acquisite durante il periodo di studio.
Nel corso della terza annualità gli allievi si dedicano ai film di diploma, attraverso una progettazione che riassume tutti i momenti didattici fino a qui affrontati. Viene organizzato un secondo importante seminario di taglio, in cui ci si confronta direttamente con le problematiche connesse alla ricostruzione di un abito d’epoca.
Durante i tre anni gli allievi hanno la possibilità, attraverso gli stage, di collaborare con importanti realtà produttive: film in progettazione e in lavorazione, spettacoli teatrali, sartorie di altissimo livello; è favorito così l’inserimento nel mondo del lavoro.
In sintesi i tre momenti didattici hanno come obiettivo primario lo studio approfondito del costume in relazione all’epoca, all’espressione visiva del momento storico, e in funzione della fisicità dell’attore, che il costumista deve rendere credibile in quanto personaggio.
Tra i docenti degli ultimi anni: Piero Tosi, Claudia Castaldi (assistenza tecnica), Andrea Cavalletto, Nanà Cecchi, Maria Teresa e Franco Corridoni, Luca Costigliolo, Virginia Gentili, Luigi Marchione, Gabriele Mayer, Maurizio Nardi (assistenza tecnica), Francesco Pegoretti (assistenza tecnica), Gabriella Pescucci, Maurizio Silvi, Tommaso Strinati, Andrea Viotti.

Costumista di fama internazionale, in teatro di prosa e d’opera ha lavorato – tra gli altri – con Alfredo Arias, Luca Ronconi e Franco Zeffirelli; tra i tanti registi con i quali ha collaborato al cinema ricordiamo Peter Greenaway, Ermanno Olmi, Bernard Rose, Sergio Rubini, Kevin Reynolds, Paolo Virzì, Gianni Amelio, Rupert Everett. Due volte finalista agli Oscar per i film di Franco Zeffirelli Otello e Amleto, ha vinto il Nastro d’Argento per E la nave va di Federico Fellini, L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oliver Parker, La passione di Cristo di Mel Gibson, Reality di Matteo Garrone, e per i film di Giuseppe Tornatore La leggenda del pianista sull’oceano e La migliore offerta, per i quali ha vinto anche il David di Donatello.

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