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Da oggi, 19 maggio, è online il percorso bibliografico Intelleg(g)o… dunque sono. Lo sguardo che legge, l’identità che cresce tra cinema e letteratura, realizzato dalla Biblioteca per il Maggio dei libri 2025
Centro Sperimentale di Cinematografia
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19 Maggio 2025

In occasione del Maggio dei Libri 2025, la Biblioteca presenta il percorso bibliografico “Intelleg(g)o… dunque sono. Lo sguardo che legge, l’identità che cresce tra cinema e letteratura”, consultabile online sia nella sezione del catalogo Proposte di letture, sia in formato pdf scaricabile, qui.

Il cinema, più di ogni altra arte contemporanea, è stato — e continua a essere — un potente spazio di formazione dell'immaginario, di educazione emotiva e di conoscenza di sé e degli altri. Guardare un film non significa solo assistere a una storia, ma anche mettere in gioco il proprio sguardo, confrontarsi con visioni del mondo, interrogare desideri e identità. Ogni immagine proiettata sullo schermo è un invito a scoprire non solo i mondi rappresentati, ma anche la nostra posizione in essi, la nostra percezione, la nostra capacità di comprendere e di empatizzare.

Il potere visivo e sonoro del cinema è immediato e tangibile: le immagini si impongono in modo diretto, evocando emozioni e riflessioni. L'esperienza cinematografica diventa così un esercizio di consapevolezza che coinvolge tutti i sensi. Non è solo un viaggio in un altro mondo, ma anche una riflessione sul nostro rapporto con il mondo che ci circonda e sulla nostra evoluzione come esseri umani.

Inoltre, il cinema non è solo un’esperienza individuale: è anche esperienza collettiva, che si realizza in sala o nel semplice atto di condividere un film con altri. Diventa uno spazio di dialogo, in cui lo sguardo del singolo incontra quello dell’altro, dando vita a una riflessione comune che può sfociare in nuove comprensioni e in un senso di appartenenza. L'incontro tra il nostro sguardo e quello degli altri, filtrato dalle immagini, arricchisce la nostra comprensione dell’altro, delle sue esperienze, dei suoi mondi interiori.

Questo percorso bibliografico propone una serie di testi che, da prospettive diverse, riflettono sul rapporto tra cinema e costruzione del sé. Vi si intrecciano le parole di teorici del cinema — come Laura Mulvey, Christian Metz, Bell Hooks e Giuliana Bruno — che ci aiutano a capire come lo sguardo non sia mai neutro, ma sempre situato, culturalmente e politicamente orientato. In questo contesto, il cinema diventa un ambito di riflessione in cui le immagini non solo raccontano storie, ma costruiscono realtà e modelli di pensiero, preservando anche una memoria culturale che ci aiuta a comprendere il presente e a riflettere sul nostro passato.

Accanto a queste letture teoriche, si inseriscono scritture autobiografiche e romanzi in cui il cinema è direttamente legato alla memoria, alla biografia e al racconto di sé. Dai taccuini intimi di Ingmar Bergman e Derek Jarman alle riflessioni di Agnès Varda, Chantal Akerman e Federico Fellini, ai toni ironici e profondi di Alberto Moravia ed Ennio Flaiano, fino alla scrittura lucida di Giuseppe Pontiggia, questi libri mostrano come il cinema possa essere un potente strumento per raccontare se stessi, interrogarsi sulle proprie scelte e mettere in scena le proprie fragilità, i propri sogni e le proprie trasformazioni. La pratica cinematografica diventa, quindi, un’occasione di esplorazione interiore e di riflessione critica sul mondo che ci circonda.

Un capitolo importante di questo percorso è riservato al cinema come spazio di alterità e di empatia: uno spazio che educa a vedere il mondo dalla prospettiva dell’altro, a superare stereotipi e automatismi dello sguardo, e a vivere il cinema come un’esperienza di incontro. In questo senso, le riflessioni di Laura Rascaroli, Goffredo Fofi, Pier Paolo Pasolini e Dario Cecchi ci accompagnano a pensare il cinema non solo come un esercizio estetico, ma come una pratica etica, un atto di apertura verso l’altro e di comprensione profonda delle sue esperienze.

Il percorso si conclude con alcuni libri che abitano la soglia tra letteratura e cinema — Italo Calvino, Roland Barthes, Andrej Tarkovskij, Wim Wenders — proponendo un’ulteriore riflessione su come leggere e guardare siano gesti simili: modi di abitare il mondo, di attraversarlo, di raccontarsi, e di dar forma alla nostra esistenza. Cinema e letteratura diventano così strumenti complementari nella costruzione di sé e nella comprensione del mondo. Le immagini e le parole non sono solo veicoli di storie, ma anche pratiche di libertà, di consapevolezza e di auto-scoperta.

Guardare un film — come leggere un libro — può essere un esercizio di libertà, un atto di consapevolezza, uno spazio in cui si forma (o si trasforma) il proprio modo di essere al mondo.

Con un click gli e-book sono immediatamente disponibili sul catalogo della biblioteca https://bibliochiarini.sebina.it/opac/.do e per consultare i libri in sede scrivere a biblioteca@fondazionecsc.it