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585 – Bianco e Nero

Il numero 585 è dedicato agli anni Ottanta ed è a cura di Luca Malvasi.
«Il 2016 sarà probabilmente ricordato come il momento in cui il rilancio degli anni Ottanta, solo anticipato nel quinquennio precedente, è entrato ufficialmente nella sua fase “istituzionale”, superando la condizione di fenomeno di costume […] per diventare un progetto ben preciso dell’industria culturale. […] chi è cresciuto in quegli anni è sufficientemente adulto (nel senso di lontano dalla propria “origine”) da poter coltivare il sentimento chiave di ogni rilancio generazionale, la nostalgia. Si sbaglierebbe, almeno in parte, perché gli anni Ottanta sono ormai anche qualcos’altro, qualcosa di più, e per un pubblico ben più numeroso e stratificato. Sono, in particolare, l’ultimo squarcio dell’ultima fase della storia contemporanea, l’ultimo decennio completamente analogico prima dell’avvento della “rivoluzione digitale” (nel 1991 il World Wide Web viene reso pubblico), verso il quale si indirizza oggi, più di quanto non accada nei confronti dei decenni precedenti, una nostalgia non soltanto generazionale ma anche, propria- mente, epocale. […] La verità è che gli Ottanta sono anni difficili, forse i più difficili (anche da raccontare) della recente storia italiana; sono disordinati e dispersivi, eccentrici e antitetici, performativi e ludici; sono superficiali, effimeri, non ideologici; sono rizomatici, contraddittori, non dialettici e qualcos’altro ancora. […] Nella call for paper avevamo suggerito una serie di direttrici che ci parevano virtualmente produttive: la ridefinizione dell’immagine del corpo e dei suoi canoni culturali; la rappresentazione dei generi e delle identità sessuali; la produzione, riproposizione o invenzione delle culture (dark, punk ecc.) e sottoculture giovanili (per esempio i “paninari” italiani); i rapporti tra produzione cinematografica e arte, design, architettura, moda; il profilarsi di nuove sensibilità estetiche e nuove culture del gusto come il trash, il camp, il queer.
Abbiamo ricevuto proposte che permettono di portare l’attenzione su fenomeni col senno di poi rivelatisi seminali, per esempio la nascita del videoludico, il ruolo degli indipendenti o l’influenza di certe controculture o subculture; la centralità dell’adolescenza nell’industria culturale». «Bianco e Nero» 585 si compone di una serie di saggi innescati tutti da un’immagine-incipit e di una sezione di inchieste (sul fumetto, sui videogiochi, sulla critica cinematografica) di Luca Malvasi, Gabriele Rigola, Federico Zecca, Giovanna Maina, Sara Martin, Rosella Catanese, Valerio De Simone, Giuseppe Previtali, Jacopo Tomatis, Riccardo Fassone, Matteo Pollone e Ivan Moliterni. Completano il
Luca Pallanch con l’intervista a Flavia Morabito sui cosiddetti “articoli 28”, cioè sulle pellicole
realizzate con l’intervento dello Stato per effetto della legge 1213 del 1965 e Sila Berruti che ha
realizzato l’intervista ad Alfredo Baldi sulla svolta didattica impressa da Giovanni Grazzini negli anni
Ottanta al Csc, dopo la gestione di Roberto Rossellini.
Questa edizione inaugura un’importante novità: «Bianco e Nero» esce in doppia lingua, italiano e
inglese. Presentato alla 34a edizione del Torino Film Festival.

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