Prosegue la rassegna curata dalla
Cineteca Nazionale dedicata a Luciano Emmer per il centenario dalla
nascita (Milano, 19 gennaio 1918 - Roma, 16 settembre 2009). In
questa seconda parte oltre ai suoi lungometraggi di finzione
(Camilla, Il momento più bello, Una lunga lunga lunga notte
d'amore, L'acqua… il fuoco) si è voluto focalizzare
l'attenzione sulla sua altrettanto densa e importantissima
attività da documentarista: dagli innovativi documentari
d'arte (Il paradiso terrestre, Invenzione della croce, Picasso,
Leonardo Da Vinci, Goya…) a quelli etnografici (Paradiso
terrestre). A tal proposito è utile rileggersi le parole di
Carlo L. Ragghianti: «Accanto a questi film eminentemente
scolastici, nei quali la ripresa cinematografica, più
spesso, viene adeguata alla documentazione fissa che si usa per
mezzo della fotografia o della diapositiva, e nei quali il
protagonista diviene il conferenziere, anziché l'opera
d'arte, v'è anche un'altra sorta di documentari […].
In questi film il protagonista è il racconto, un racconto
interpretato mediante una selezione adeguatamente significante di
immagini tratte dalle arti plastiche. […] Di questa specie
di documentari mi piace citare, per la loro elevatezza di tono e di
tecnica quelli di Luciano Emmer […]. Di questi film è
stato detto che "ricostituiscono nel tempo le vicende di un dramma
sviluppato pittoricamente nello spazio", con felice definizione,
presuppongono peraltro, com'è evidente, che il proprio e
peculiare della rappresentazione artistica consista, appunto, in
una narrazione, in un dramma che la sensibilità del regista
ricostruisce e presenta attraverso quegli elementi delle
figurazioni che alla sua sensibilità sembrino più
adatti e suggestivi allo scopo».
lunedì 9
ore 15.00 Una lunga lunga lunga notte d'amore di Luciano Emmer
(2000, 98')
«Già in Domenica d'agosto il regista manifestava una
predilezione per i caratteri femminili, non frequente nel cinema
italiano, che trova conferma a distanza di cinquant'anni. Ma se il
suo esordio nella regia non era esente da pessimismo, ora pare che
le cose vadano decisamente peggio. Pur assumendo il ruolo di un
testimone silenzioso, mai ostile, Emmer guarda i personaggi senza
molte illusioni: i rapporti fra i due sessi sono sottili, fragili,
sempre a rischio di spezzarsi e svanire. Ironicamente, solo una
coppia canina fugge verso un avvenire promettente con la
complicità di un esasperato padrone di cui vediamo soltanto
i piedi. Nelle brevi storie d'amore raccontate dal regista
ottuagenario c'è ancora abbastanza tenerezza: ma ci sono
anche un'amarezza e una disillusione, che lasciano in bocca un
sapore acre» (Nepoti).
ore 17.00 L'acqua…
il fuoco di Luciano Emmer (2003, 94')
Il film è la storia di tre donne. Stefania, abbandonata dal
marito per un'altra, vive da sola e per guadagnarsi da vivere batte
al computer copioni televisivi finché un giorno decide di
"voltare pagina". Elena tenta il suicidio gettandosi nella Senna,
ma viene tratta in salvo da Bernard, un clochard che prima cerca di
rianimarla, poi la porta al pronto soccorso. Elena e Bernard si
incontreranno di nuovo. Stella cerca di mettere il suo compagno
David, completamente ubriaco, in condizione di esibirsi come
Diabolique il Mangiafuoco, al piccolo Cirque Etoile. Durante
l'esibizione però qualcosa va male e David viene ricoverato
all'ospedale. Stella è sempre al suo fianco... « Il
regista milanese ottantacinquenne Luciano Emmer offre a Sabrina
Ferilli l'occasione sempre magnifica per un'attrice di tre
interpretazioni che sono state assai apprezzate alla Mostra del
cinema di Venezia, dove L'acqua ... il fuoco è stato
presentato fuori concorso come "evento particolare" »
(Tornabuoni). Premio Pasinetti a Luciano Emmer.
lunedì 16
ore 15.00 Camilla di Luciano Emmer (1954, 84')
«Domestica di mezza età, campagnola semplice e buona,
fa da spettatrice in una famiglia borghese gretta e in crisi.
Sceneggiato con maestria da Ennio Flaiano e Rodolfo Sònego,
è un film intimista, giocato sulle mezze tinte, curato nei
particolari, azzeccato nelle psicologie e nella descrizione di un
ambiente. Tra i migliori di Emmer» (Morandini). Con Gabriele
Ferzetti, Luciana Angiolillo, Franco Fabrizi.
ore 17.00 Il momento
più bello di Luciano Emmer (1957, 89')
Pietro, medico ostetrico dell'ospedale San Camillo di Roma, crede
fermamente nel metodo del parto indolore e, sebbene tra i colleghi
e le pazienti ci sia molto scetticismo, cerca di applicarlo nel suo
reparto. Con Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Marisa Merlini,
Ernesto Calindri, Riccardo Garrone, Memmo Carotenuto, Bice
Valori.
lunedì 23
ore 15.30 Sulle orme di Verdi di Luciano Emmer (1947,
9')
Viaggio in una giornata a Roncole di Busseto, paese natale di
Verdi, ricercando le tracce della personalità
dell'artista.
a seguire Bianco pascoli
di Luciano Emmer (1947, 12')
Stupendo poemetto pascoliano, un percorso attraverso i cimiteri di
guerra alleati. Scogliere incantate, paesaggi sereni. Film "di
guerra" a battaglie finite, dove le corse improvvise dei bambini a
abbracciare e vivificare le croci, a negarle e oltrepassarle
correndo verso la macchina da presa, sono ancor più
emanazione fantomatica dei morti irriconciliati che speranza di
pace.
a seguire Destino d'amore
ovvero piccolo mondo al platino di Luciano Emmer (1943,
14')
Una storia d'amore raccontata con le cartoline illustrate "al
platino".
a seguire Incontrare
Picasso di Luciano Emmer (2000, 44')
Riedizione del documentario Picasso (1953) girato in occasione
della prima esposizione delle opere di Picasso, realizzato dal
Centro Sperimentale di Cinematografia, in occasione del restauro
della pellicola.
ore 17.00 Leonardo Da
Vinci di Luciano Emmer (1952, 48')
Film d'arte a colori diviso in tre parti: la prima racconta la vita
di Leonardo attraverso le immagini dei luoghi in cui visse, la
seconda è dedicata ai suoi quaderni di lavoro e ai diari, la
terza riprende opere come L'Annunciazione, La Vergine delle rocce,
La Gioconda e Il cenacolo. Vincitore del Leone d'Oro per il
documentario a Venezia. «Esplorai l'uomo Leonardo Da Vinci,
scoprendone la straordinaria curiosità. .... Oggi avrei
voglia di rifarlo a modo mio, estrapolando solo quello che è
l'autentico contenuto che interessava a me: la ricerca continua da
parte di Leonardo delle possibilità date all'uomo di portare
oltre ogni limite i confini della conoscenza» (Emmer).
a seguire Racconto di un
affresco di Luciano Emmer, Enrico Gras (1941, 11')
La storia di Cristo, dalla nascita alla resurrezione, raccontata
attraverso le fotografie Alinari degli affreschi di Giotto nella
Cappella degli Scrovegni.
a seguire Il cantico delle creature di Luciano Emmer,
Enrico Gras, Tatiana Grauding (1943, 12')
Girato sugli affreschi di Giotto ad Assisi, il documentario narra
la vita di San Francesco. Come nel Giotto precedente, la storia
è accompagnata dal commento musicale che drammatizza
l'immagine. L'unica voce fuori campo legge le Laudi dando al
racconto un tocco poetico. Il documentario non ebbe una
distribuzione adeguata e ciò, probabilmente, perché
non rieditato come i precedenti.
a seguire Invenzione
della croce di Luciano Emmer, Enrico Gras (1949,
10')
Diciottesimo documentario della serie dedicata alla pittura Le
parole dipinte. «In questa interpretazione sul filo del
racconto della leggenda apocrifa nasce anche una comprensione della
natura ritmica e contemporaneamente lirica di Piero della
Francesca. Questo è evidente in alcuni modi di presentazione
della pittura, come quella delle teste nell'Annunciazione, oppure
la ripresa apparentemente fuori tema dell'architettura nella prova
delle tre croci, che interrompe il parlato e ci fa vedere la
struttura ritmica delle immagini, della quale il marmo è la
chiave. Siamo probabilmente in bilico tra l'occhio che ricrea e
l'occhio che interroga» (Calca).
a seguire Goya (La festa
di S. Isidoro) di Luciano Emmer (1950, 8')
La festa di Sant'Isidoro a Madrid, la corrida, l'ingresso in
città delle truppe napoleoniche nelle opere di Goya.
Immagini disegnate da Francisco Goya, dalle illustrazioni ai
dipinti, commentate dalla chitarra di Andrés Segovia e da
alcune rapide e incisive didascalie. Scene di festa e scene di
morte, come nella miglior tradizione di Goya, con un inserto
centrale sulla corrida, che racchiude entrambe le situazioni in un
solo contesto.
lunedì 30 aprile
ore 15.00 Il paradiso terrestre di Luciano Emmer, Enrico Gras,
Tatiana Grauding (1940, 11')
Primo amore cinematografico di Luciano Emmer fu il documentario
d'arte, di cui rimane tuttora uno dei maestri più apprezzati
a livello internazionale. La selezione presentata si focalizza sui
celebri omaggi a due artisti simbolo della Spagna, ma comprende
anche il prezioso Paradiso Terrestre, dedicato all'opera di Bosch
esposta ancora oggi al Prado di Madrid. «Allora con Bosch,
come oggi con Goya» sostiene il regista «mi sono
rinchiuso a colloquio con i due pittori e isolato dal resto del
mondo, per chiedere attraverso di loro cosa stava succedendo e
perché stava succedendo, per rendere fattivi con un'opera
sia pure modesta il mio amore per la vita e la profonda
solidarietà che provo per i miei simili».
a seguire Paradiso
terrestre di Luciano Emmer (1957, 81')
Documentario realizzato con il montaggio di materiali girati nel
corso di diverse spedizioni in luoghi lontani ed incontaminati. Lo
scopo dichiarato è quello di rintracciare gli ultimi
"angoli" della terra dove ancora esiste una perfetta comunione tra
natura ed essere umano: dove esiste felicità assoluta, il
"paradiso terrestre". La larghezza dei mezzi e la vasta
disponibilità di scelta ha permesso di comporre una rassegna
esauriente, dal punto di vista illustrativo, di queste terre non
ancora sfiorate dalla civiltà.
ore 17.00 L'allegra
primavera di Luciano Emmer, Enrico Gras (1948, 9')
Nelle raffinate allegorie delle opere di Botticelli, si osserva un
universo in cui misticismo e paganesimo si incontrano
a seguire Le flame del
paradis di Luciano Emmer (2006, 95')
«Da un progetto tarato produttivamente sulla Provincia
autonoma di Trento, Luciano Emmer tira fuori il suo nuovo
lungometraggio, Le flame del paradis […] storia di
femminilità e vita naturale strappata alle cronache del
'600, che parlano di un caso di presunta stregoneria di cui fu
vittima una contadinella della Valle del Non, accusata dai
compaesani di essere una strega e arsa viva sul rogo, dopo il
solito processo basato su superstizione, ignoranza e paura. Storia
nota, sulla quale Luciano Emmer riflette in chiave eminentemente
figurativa, tralasciando di approfondire i ben noti argomenti
storici legati al fenomeno delle streghe, e puntando piuttosto su
un istinto che lo porta a ricostruire visivamente la vicenda. Il
testo recitato strettamente in dialetto risponde all'esigenza di
rievocare un'epoca sulla quale lo sguardo del regista si adagia
tenendosi in bilico tra il peso gotico degli interni, che incombono
e trattengono le figure, e il senso naturalistico di un ambiente
che libera i sentimenti e lo sguardo. Emmer compone ogni
inquadratura con una sapienza antica che proviene dalla sua lunga
frequentazione della storia dell'arte, ma che riecheggia anche di
una certa tradizione cinematografica italiana, cui fa riferimento
esplicito anche la colonna sonora di Stelvio Cipriani»
(Causo).