Dal 9 novembre al 17 dicembre 2017 al Palazzo delle Esposizioni, "CINE40 dieci anni di cinema italiano"
Un progetto promosso da Azienda Speciale Palaexpo e Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
CINE40
dieci anni di
cinema italiano
un progetto promosso da
Azienda Speciale Palaexpo e Centro
Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale
9 novembre - 17 dicembre 2017
Palazzo delle Esposizioni - Sala
Cinema
INGRESSO LIBERO
FINO A ESAURIMENTO POSTI
proiezioni in pellicola 35mm
Riprende il viaggio a ritroso nel
tempo attraverso i decenni del grande cinema italiano e, dopo le
meraviglie per gli occhi di Cine70, Cine60 e
Cine50, tornano sul grande schermo i capolavori del periodo
più drammatico del secolo scorso, gli anni '40. Regime,
guerra, occupazione, Resistenza, Liberazione, ricostruzione: come
si riflette la storia nazionale nelle pellicole del periodo?
Durante il conflitto, si chiede al cinema da una parte di
intrattenere il pubblico con un flusso di storie sentimentali,
ambientazioni eleganti, risate, avventure e duelli, dall'altra di
esaltare lo sforzo patriottico spingendo il pedale della
propaganda. Ma l'esistenza che il regime chiude fuori dalla porta
dei contenuti, spesso rientra dalla finestra della forma, con
autori geniali come De Sica, che insegna alla commedia la
naturalezza, o Rossellini, che osserva la guerra con il rigore
documentario dei suoi capolavori futuri, o Visconti, che rovescia
la morale corrente con la forza conturbante del suo realismo. Con
la fine della guerra e della menzogna totalitaria, esplode al
cinema la rivoluzione libertaria neorealista: le macerie, le
atrocità, i volti, le voci e le identità della gente
comune - tutta la vita precedentemente occultata - invadono lo
schermo, sbalordendo il pubblico mondiale per la potenza espressiva
con cui i nostri registi denunciano la barbarie della Storia. Ai
tre maestri citati, che realizzano in pochi anni alcuni capolavori
assoluti della storia del cinema, si affiancano altri grandi, come
Germi, De Santis, Lattuada, Zampa, Castellani che scavano la
condizione italiana, bruciante di sofferenza e di voglia di
cambiamento, recuperando generi e stimoli dalle grandi
cinematografie internazionali. Una stagione irripetibile della
nostra storia culturale, che ha prodotto film leggendari da
scoprire o rivedere in sala, per ricordare alla nostra epoca
l'urgenza vitale della verità.
giovedì 9 novembre, ore
21.00
Maddalena: zero in condotta
di Vittorio De Sica. Italia,
1940, 78'
L'irresistibile interprete della
commedia d'anteguerra dà il via, alla seconda prova da
regista, ad una fortunata serie di film ambientati in un collegio
femminile. De Sica rinnova con grazia, leggerezza e naturalezza
narrativa la carambola di equivoci della commedia
sentimentale.
venerdì 10 novembre, ore
21.00
Centomila dollari
di Mario Camerini. Italia, 1940,
83'
Proposta indecente ante
litteram: un miliardario americano offre centomila dollari ad un
giovane per cenare con la sua fidanzata. Fuoriclasse della commedia
piccolo borghese degli anni '30, Camerini scompiglia con ironia
ammiccante il microcosmo di centraliniste, sartine e
fattorini.
sabato 11 novembre, ore
21.00
Un'avventura di Salvator Rosa
di Alessandro Blasetti. Italia,
1940, 97'
Un pittore-spadaccino mascherato
difende il popolo napoletano oppresso dagli spagnoli. Duelli, beffe
e tresche amorose animano il film d'avventura più acclamato
dell'epoca, diretto dal più eclettico autore della
cinematografia fascista e interpretato dalla celebre "coppia
maledetta" Luisa Ferida-Osvaldo Valenti.
domenica 12 novembre, ore
21.00
La nave bianca
di Roberto Rossellini. Italia,
1941, 72'
Pochi ricordano che il padre del
Neorealismo ha esordito con una trilogia di film di propaganda
bellica, da riscoprire assolutamente. Pur muovendosi nell'orbita
ideologica patriottica, ne superano la retorica con una tensione al
realismo, che avrebbe innescato la rinascita espressiva del cinema
postbellico.
martedì 14 novembre, ore
21.00
Teresa Venerdì
di Vittorio De Sica. Italia,
1941, 91'
Al secondo capitolo della
trilogia ambientata in un collegio, De Sica affina il suo talento
di osservatore divertito dagli affanni sentimentali, orchestrando
con felice ritmo le peripezie amorose di un medico spiantato, una
furba orfanella e una cantante, che ha il fascino ammaliatore di
Anna Magnani.
mercoledì 15 novembre, ore
21.00
La corona di ferro
di Alessandro Blasetti. Italia,
1941, 109'
Blasetti realizza il più
celebre kolossal dell'epoca fascista, sognando le produzioni
americane. Un anno di riprese, masse enormi, imponenti scenografie
ricreano un regno mitico, animato da lotte di potere, eroici
cavalieri, re fratricidi e dolci fanciulle. Una "grandiosa favola
storica" (Lizzani) a cui si ispirerà tanto cinema
fantastico.
giovedì 16 novembre, ore
21.00
Piccolo mondo antico
di Mario Soldati. Italia, 1941,
107'
Una raffinata tensione culturale
caratterizza la corrente nota come "calligrafismo": ricostruzioni
storiche e adattamenti letterari, nei quali il paesaggio, il gusto
pittorico e la cura formale si fanno strada sullo schermo, come nel
migliore film di Soldati, tratto da Fogazzaro.
venerdì 17 novembre, ore
21.00
Un colpo di pistola
di Renato Castellani. Italia,
1942, 92'
Ispirandosi a un racconto di
Puskin, Castellani traduce in immagini sontuose la vicenda di due
ufficiali zaristi, che si sfidano a duello per amore di una donna.
Esordio di uno dei registi più raffinati del cinema italiano
tra gli anni Quaranta e Cinquanta, oggi raramente ricordato e da
rivalutare assolutamente.
sabato 18 novembre, ore
21.00
Un pilota ritorna
di Roberto Rossellini. Italia,
1942, 84'
Il secondo episodio della
trilogia di propaganda diretta da Rossellini è ambientato
nell'aviazione. Grazie allo spirito altruistico e allo stile
documentario e anticonvenzionale del grande regista, il racconto
stempera l'esaltazione spettacolare ed eroica, per puntare sulle
sofferenze e il disorientamento individuali.
domenica 19 novembre, ore
18.00
Quattro passi fra le nuvole
di Alessandro Blasetti. Italia,
1942, 91'
Questa commedia incentrata su un
finto matrimonio è stata esaltata dalla critica postbellica,
che l'ha inserita in un'ideale triade pre-neorealista, al fianco di
Ossessione e I bambini ci guardano: prove di una
libertà creativa, antitetica alla rigidità ideologica
fascista e aperta ad esprimere le contraddizioni del vivere.
domenica 19 novembre, ore
21.00
Via delle cinque lune
di Luigi Chiarini. Italia, 1942,
80'
Tratto da un racconto di Matilde
Serao e ambientato nella Roma dell'Ottocento, l'esordio di Chiarini
è considerato uno degli esempi di rilievo del
"calligrafismo", adattamento raffinato di un melodramma familiare,
denso di sensualità e perdizione.
mercoledì 22 novembre, ore
21.00
Campo de' Fiori
di Mario Bonnard. Italia, 1943,
95'
Sullo sfondo di una Roma
dialettale inedita per lo schermo, giganteggia la strepitosa coppia
Fabrizi-Magnani. Umanità dirompente, comunicazione immediata
e passioni popolari abbattono gli artifici del genere
comico-sentimentale dilagante.
giovedì 23 novembre, ore
21.00
Ti conosco mascherina!
di Eduardo De Filippo. Italia,
1943, 83'
Il genio del teatro italiano
riversa sullo schermo il suo talento espressivo, vestendo i panni
di uno scaltro servitore in una gustosa farsa carica di equivoci.
Eduardo, coadiuvato dagli strepitosi Peppino e Titina, innesta
nella commedia cinematografica la grande tradizione attoriale
napoletana.
venerdì 24 novembre, ore
21.00
I bambini ci guardano
di Vittorio De Sica. Italia,
1943, 90'
De Sica abbandona i toni della
commedia e abbatte uno dei pilastri della morale fascista, la
famiglia, divenuta scenario di tradimento, morte e alienazione. Un
capolavoro in anticipo sui tempi, che adotta il punto di vista del
piccolo protagonista per esprimere un profondo dolore
esistenziale.
sabato 25 novembre, ore
21.00
Ossessione
di Luchino Visconti. Italia,
1943, 141'
L'arrivo di un vagabondo in una
locanda lungo il Po scatena una spirale distruttiva di adulterio e
morte. Film simbolo che anticipa la rinascita del cinema italiano,
l'esordio strepitoso di Visconti spazza via anni di retorica
fascista con il suo realismo amaro e trasgressivo.
domenica 26 novembre, ore
18.00
Zazà
di Renato Castellani. Italia,
1943, 104'
Castellani firma una messa in
scena affascinante, affiancato alla sceneggiatura da Alberto
Moravia, non accreditato nei titoli per motivi razziali, e da Nino
Rota, autore delle canzoni di Zazà, la canzonettista
francese, incarnata dalla travolgente Isa Miranda.
domenica 26 novembre, ore
21.00
Nessuno torna indietro
di Alessandro Blasetti. Italia,
1944, 124'
Un film corale tutto al femminile
sostenuto dalle maggiori dive del momento - quali Doris Duranti,
María Mercader, Valentina Cortese, María Denis -
impegnate a dar corpo alle disavventure e ai sogni di alcune
studentesse riunite in un pensionato romano.
martedì 28 novembre, ore
21.00
Abbasso la miseria!
di Gennaro Righelli. Italia,
1945, 82'
Gli stessi interpreti di Roma
città aperta, Anna Magnani e il piccolo Annicchiarico,
riuniti in una commedia sulla borsa nera. L'attualità e la
miseria del dopoguerra invadono anche la produzione più
leggera e l'Italia si riflette sullo schermo tra gag, risate e
commozione.
mercoledì 29 novembre, ore
21.00
La porta del cielo
di Vittorio De Sica. Italia,
1945, 84'
I destini di vari personaggi in
pellegrinaggio verso Loreto si incrociano su un treno. Con
incredibili difficoltà, De Sica gira questa produzione
cattolica nel periodo in cui i tedeschi occupano Roma, salvando
sé e la troupe dal trasferimento a Venezia, dove il regime
di Salò sta creando una nuova città del cinema.
giovedì 30 novembre, ore
21.00
Giorni di gloria
di Luchino Visconti, Giuseppe De
Santis, Marcello Pagliero. Italia, 1945, 70'
Un'opportunità
straordinaria per rivivere la situazione a Roma dopo la
Liberazione, attraverso l'assemblaggio di filmati d'epoca e lo
sguardo di "reporter" d'eccezione, quali Visconti, che documenta il
processo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, o De Santis, che
dà voce ai parenti delle vittime del massacro.
venerdì 1 dicembre, ore
21.00
Roma città aperta
di Roberto Rossellini. Italia,
1945, 104'
La tensione rinnovatrice
dell'immediato dopoguerra trova nel cinema il suo grido più
potente: Roma città aperta è il manifesto di
un nuovo corso, capolavoro di rottura ancora oggi emotivamente
sconvolgente, che insegna al mondo intero come far parlare la vita
attraverso lo schermo.
domenica 3 dicembre, ore
18.00
Un giorno nella vita
di Alessandro Blasetti. Italia,
1946, 117'
Mosso da un intento etico, anche
il più affermato autore del periodo fascista analizza le
vicende resistenziali, osservandole da una prospettiva rovesciata,
quella chiusa di un convento. La tragica irruzione di nazisti e
partigiani rimanda alla violazione di ogni sacralità
compiuta dalla guerra.
domenica 3 dicembre, ore
21.00
Il bandito
di Alberto Lattuada. Italia,
1946, 84'
Lattuada racconta il dramma dei
reduci, l'impatto con le macerie, anche interiori, e la corruzione
dilagante, adottando il ritmo del gangster movie americano. Grande
successo grazie ai divi del momento, Amedeo Nazzari e Anna Magnani,
negli insoliti panni di una perfida femme fatale.
mercoledì 6 dicembre, ore
21.00
Caccia tragica
di Giuseppe De Santis. Italia,
1946, 90'
Una rapina compiuta da un reduce
e un'ex collaborazionista provoca la reazione in massa dei
contadini. Il sorprendente film di esordio di De Sanctis porta
sullo schermo la campagna come epicentro delle lotte sociali, con
uno stile spettacolare memore dei maestri sovietici.
giovedì 7 dicembre, ore
21.00
Sciuscià
di Vittorio De Sica. Italia,
1946, 91'
Attraverso il dramma di due
piccoli lustrascarpe, De Sica denuncia la barbarie morale del Paese
scosso dalla guerra. Opera emblematica del realismo italiano e
capolavoro di struggente poesia, apre uno squarcio sull'abisso
della civiltà, vista con gli occhi delle sue vittime
più fragili.
venerdì 8 dicembre, ore
21.00
Paisà
di Roberto Rossellini. Italia,
1946, 133'
Rossellini torna a raccontare, in
sei episodi, l'Italia in guerra e le vittime innocenti della
Storia. Sulle orme delle truppe alleate dal Sud al Nord Italia, il
grande maestro attinge la sua straordinaria libertà creativa
dal caos del mondo in macerie, offrendo il ritratto fedele e
polifonico del Paese.
sabato 9 dicembre, ore
21.00
Gioventù perduta
di Pietro Germi. Italia, 1947,
80'
Il crudo identikit di giovani
borghesi sbandati, che vivono il disagio della città
contemporanea tra solitudine e delitti. Tra i grandi autori del
Neorealismo, Germi si rivela il narratore più incisivo delle
piaghe sociali del dopoguerra, che indaga incrociando noir e stile
documentario.
domenica 10 dicembre, ore
18.00
I due orfanelli
di Mario Mattoli. Italia, 1947,
92'
Nella Parigi dell'Ottocento
l'orfanello Totò va alla ricerca dei suoi nobili natali.
Maliziosa parodia del romanzo d'appendice, nella quale l'umorismo
di sceneggiatori quali Steno e le trovate del grande mattatore
innestano elementi di satira sulle agitazioni politiche del
periodo.
domenica 10 dicembre, ore
21.00
L'onorevole Angelina
di Luigi Zampa. Italia, 1947,
93'
Una delle interpretazioni
leggendarie di Anna Magnani, energica eroina di uno stuolo di donne
di borgata in rivolta contro un'esistenza precaria. Un Quarto
stato al femminile che Zampa dirige magistralmente, animando la
denuncia sociale con la spettacolarità popolare.
martedì 12 dicembre, ore
21.00
Sotto il sole di Roma
di Renato Castellani. Italia,
1948, 100'
Castellani accoglie nel
dopoguerra gli ambienti contemporanei, alla ricerca di una
gioventù e di un'innocenza sopravvissute ai disastri della
guerra, anticipando molti elementi dei primi film di Pasolini.
L'urgenza di denuncia del primo cinema neorealista trova un
perfetto equilibrio tra commedia e dramma.
mercoledì 13 dicembre, ore
21.00
Proibito rubare
di Luigi Comencini. Italia, 1948,
82'
Fin dal suo esordio, ambientato
tra i ladruncoli di una Napoli ancora piena di macerie, Comencini
rivela già la sua straordinaria sensibilità verso i
problemi dell'infanzia, che caratterizzerà la sua lunga
carriera, osservata qui con i toni lievi della commedia.
giovedì 14 dicembre, ore
21.00
Riso amaro
di Giuseppe De Santis. Italia,
1948, 109'
Un ladro in fuga si rifugia tra
le mondine delle risaie e seduce una giovane ingenua. Pietra
miliare della storia del cinema, intreccia la denuncia dello
sfruttamento contadino con gli intrighi del noir carico di
erotismo, innalzando Silvana Mangano a stella di prima grandezza e
icona di sensualità vibrante.
venerdì 15 dicembre, ore
21.00
La terra trema
di Luchino Visconti. Italia,
1948, 160'
Liberamente tratto da I
Malavoglia di Verga, è un affresco potente sulle
drammatiche condizioni del Meridione, sospeso tra documentarismo
neorealista e raffinato rigore espressivo, ancora oggi considerato
uno dei capolavori assoluti del regista.
sabato 16 dicembre, ore
21.00
Ladri di biciclette
di Vittorio De Sica. Italia,
1948, 90'
Monumento del cinema di tutti i
tempi e manifesto sociale del dopoguerra italiano. Le
peregrinazioni del povero attacchino in cerca della bicicletta
rubata aprono squarci sulla vita nella città moderna, luogo
dell'indifferenza, che condanna a un'incolmabile solitudine.
domenica 17 dicembre, ore
18.00
Il mulino del Po
di Alberto Lattuada. Italia,
1949, 104'
Sullo sfondo delle ribellioni
contadine di fine '800 contro governo e padronato, si consuma il
dramma di due innamorati appartenenti a famiglie avversarie. Dal
romanzo di Bacchelli, Lattuada ricava un potente affresco sociale
con l'impianto epico e spettacolare del grande cinema
sovietico.
domenica 17 dicembre, ore
21.00
In nome della legge
di Pietro Germi. Italia, 1949,
100'
Immerso nell'immaginario
cinematografico americano, il capolavoro di Germi trasfigura la
Sicilia nel paesaggio epico di un western: ai margini del
territorio nazionale, il conflitto tra legge e sopruso mafioso
assume un'aura mitica, di lotta primordiale tra bene e male.
Informazioni
Palazzo delle Esposizioni - Sala
Cinema
scalinata di via Milano 9 a,
Roma
www.palazzoesposizioni.it
INGRESSO LIBERO
FINO A ESAURIMENTO POSTI
I posti verranno assegnati a partire da un'ora prima dell'inizio di ogni proiezione. Possibilità di prenotare riservata ai soli possessori della membership card. L'ingresso non sarà conse