Gamedrome. Il cinema videoludico
07.01.2014 - 08.01.2014
La storia del rapporto tra film e videogame racconta le recenti metamorfosi del cinema e la sua capacità di ibridarsi.
«Quello tra film e
videogame è un matrimonio piuttosto prolifico. Ma il
rapporto tra questi due media può essere definito un genere?
[…] Percorrere la storia di questo rapporto equivale a
incrociare interessanti spaccati di settima arte, che raccontano
meglio di mille saggi la metamorfosi moderna del cinema, la sua
capacità di ibridarsi e, in generale, la sua profonda
postmodernità» (Davide Pessach).
Le citazioni sono tratte da
Bizzarro Magazine Vol. 3 - Gamedrome, curato da Davide
Pessach.
Rassegna a cura
di Laboratorio Bizzarro edizioni
martedì
7
ore 17.00 Tutti gli uomini del
deficiente di Paolo Costella (1999, 112')
«Tra reale e virtuale,
in un teatrino di scenette che oggi fanno ridere a denti stretti
[…], l'opera si farcisce di scialbo intellettualismo
cinematografico citando Paura e delirio a Las Vegas,
Duel, Léon. Un film per nostalgici e fanatici
dei Gialappi, memorabile solo per il "movimento
clericale Cloro al Clero", il vessato pupazzetto Doghy e l'L.S. DJ
di Maurizio Crozza» (Tommaso Tronconi).
ore 19.00
Brainstorm di Douglas Trumbull (1983, 106')
«Il piacere estatico del
gioco e le sue derive più pericolose, l'immersione
plurisensoriale in un cyberspazio, l'esplicitazione
metacinematografica della ricezione spettatoriale: prima di
Strange days, Nirvana ed ExistenZ, c'era
già tutto nella seconda regia del maestro degli effetti
speciali (2001: Odissea nello spazio; Star Trek;
The Tree of Life) Douglas Trumball» (Caterina
Gangemi).
ore 21.00 Nirvana
di Gabriele Salvatores (1997, 115')
«Uno dei
rari casi di fantascienza italiana diventato esempio seminale per
il cinema europeo quanto a riflessione sull'universo cognitivo dei
videogiochi e sulle contraddizioni della realtà virtuale.
Ribaltando il mito del Demiurgo, Salvatores racconta la dolorosa
complicità tra creatore e creatura, e fa della realtà
un tavolo da gioco la cui verità è tanto
inafferrabile quanto pericolosa» (Emanuele Rauco).
mercoledì 8
ore 17.00 Quattro bravi
ragazzi di Claudio Camarca (1993, 94')
«L'individuo dal
comportamento deviante e sempre, fatalmente, isolato nella sua
diversità, che diventa il principale meccanismo di
protezione e rassicurazione della popolazione "normale". Non c'e
via di uscita per chi non si adegua, nemmeno nei mondi virtuali
alternativi creati dalla stessa società. Quattro bravi
ragazziha il merito di esplorare (seppur fugacemente),
già nel 1993, un tema caldo estremamente
interessante» (Davide Pessach).
ore 19.00
Videodrome di David Cronenberg (1983, 81')
«Cronenberg, cucendo
insieme diverse ontologie, sfida lo spettatore a sceglierne una e a
dargli il nome di "realtà": una decisione impossibile da
compiere, poiché in Videodromeil confine tra mondo
reale e allucinazione è a dir poco labile. Il nostro occhio
mente, ed esattamente come Max Renn rimaniamo in attesa di una
rivelazione che non arriverà mai» (Davide
Pessach).
ore 21.00 Incontro con
Daniele Silipo e Alessandra Sciamanna, curatori della
collana Bizzarro Magazine
Nel corso dell'incontro
verrà presentato Bizzarro Magazine Vol. 3 -
Gamedrome(Laboratorio Bizzarro edizioni, 2013).
a seguire Giochi stellari
di Nick Castle (Usa, 1984, 101')
«Un sottotesto
(involontario?) cosi smaccatamente "pro-videogame" non si era
ancora visto: il desiderio di riscatto, la voglia di ottenere una
vita migliore e la capacita di trasformare i sogni in realtà
passano per il mondo dei videogiochi, metafora di una passione sana
da perseguire con dedizione. Una divertente spacecomedy
opera chiaramente influenzata dall'inarrivabile
Guerre Stellari» (Daniele "Danno" Silipo).
Ingresso
gratuito