Intellettuale, documentarista,
scrittore, critico dello spettacolo, organizzatore culturale e
molto alt, Mario Verdone ha dato un apporto decisivo
all'istituzionalizzazione degli studi sul cinema.
Nel 2017 cade il centenario dalla
nascita di un intellettuale imprescindibile, non solo della cultura
cinematografica: Mario Verdone. Come scrive giustamente Mariapia
Comand nelle pagine dell'ultimo numero della rivista «Bianco
e Nero», che quest'anno festeggia il suo ottantesimo anno di
vita: «Intellettuale, documentarista, scrittore, critico
dello spettacolo, organizzatore culturale e molto altro:
però ciò che più oggi resta di Mario Verdone
è la sua attività di ricerca, sono i suoi studi, i
suoi libri, il suo magistero; e l'apporto decisivo dato
all'istituzionalizzazione degli studi sul cinema: che con Mario
Verdone aspirano e assurgono al massimo rango di riconoscimento
istituzionale, quello accademico. È grazie a figure come
quella di Verdone che si inizia a discutere di cinema - non
più e non solo nelle sale, nei cineclub o nelle riviste, ma
- nelle aule universitarie. Il che significa discuterne con metodo
e nel rispetto della diversità dei metodi, con rigore e con
intelligenza flessibile, mirando a costruire conoscenza nuova,
originale, condivisibile e verificabile, tuttavia consci
dell'ineludibile parzialità di ogni conoscenza. Mario
Verdone, primo assegnatario di una libera docenza di Storia del
cinema in un'università italiana, è una figura-chiave
in quel processo di istituzionalizzazione della disciplina
cinematografica».
Il Centro Sperimentale di
Cinematografia, che per decenni è stato il fulcro del
fervore culturale di Mario Verdone, è lieto ora di
festeggiarlo attraverso un numero doppio di «Bianco e
Nero».